Giovane, ma già motivata, la nuova referente AIIC in Abruzzo è Fabiola Fiore. In questo territorio, dove alcuni anni fa si è tenuto il XII Convegno nazionale dell’Associazione, le attività sono “ai blocchi di partenza”. Vediamo da oggi (e nel futuro) come si muoverà la nostra rappresentanza professionale, anche con l’aiuto auspicato da parte del Consiglio Direttivo…
Ingegner Fiore, lei è referente regionale AIIC: ci vuole descrivere come si sta muovendo l’Associazione nella vostra regione?
Fabiola Fiore: L’Associazione fino ad oggi in Abruzzo è stata pressoché assente. Nel 2012 fu organizzato il Convegno a L’Aquila, in periodo post terremoto. Ma a seguire non sono state assunte particolari iniziative, almeno dalle informazioni ricevute e raccolte. Io ho preso contatti con l’Università Pescara-Chieti, e loro ci hanno proposto una sorta di collaborazione: il corso di laurea triennale in ingegneria biomedica è partito da un paio di anni, e devono istituire il corso di specialistica. A tal proposito mi sono fatto promotrice di una partecipazione attiva dell’Associazione quando sarà organizzato un incontro ufficiale con l’Università.
State sviluppando delle relazioni con il mondo delle istituzioni?
Fabiola Fiore: Per quanto riguarda il mondo delle istituzioni provinciali e regionali, non ho ancora preso contatti. Inoltre sono in attesa di potermi rapportare con l’Associazione a livello nazionale sulle proposte reali da portare in esame quando riuscirò a incontrare le figure di riferimento.
Su quali temi e ambiti siete particolarmente impegnati come realtà regionale?
Fabiola Fiore: A livello regionale come ingegneri clinici non ci sono gruppi di lavoro già costituiti. All’interno della stessa ASL (per quanto mi riguarda, Teramo), abbiamo problemi a farci coinvolgere nelle attività che vanno oltre la “semplice” gestione delle apparecchiature ELM. Preciso comunque che non avendo ad oggi rapporti con le istituzioni, non sono a conoscenza di eventuali gruppi di lavoro provinciali e regionali.