“Abbiamo deciso di rispondere congiuntamente come referenti toscani AIIC poiché ci muoviamo congiuntamente nelle attività regionali e siamo uniti nel cercare di ampliare e fortificare la rete dei soci”: così Eleonora Morosi e Massimiliano Monti hanno risposto alla richiesta di illustrare le attività associative in Toscana. Vediamo cosa stanno portando avanti a Firenze e dintorni i due referenti regionali, che hanno esplicitato in modo chiaro soprattutto i tre ambiti in cui è necessaria e urgente una specifica azione rivolta ai giovani professionisti dell’ingegneria clinica…
Voi siete referenti regionali AIIC in Toscana: ci volete descrivere come si sta muovendo l’Associazione nella vostra regione?
ELEONORA MOROSI, MASSIMILIANO MONTI – L’Associazione si sta muovendo per instaurare dei rapporti di collaborazione con i vari dipendenti del Sistema sanitario pubblico e privato. Per quanto riguarda il settore sanitario pubblico desideriamo sviluppare l’attenzione ai colleghi dipendenti di Estar, ente per i servizi tecnici amministrativi della Regione Toscana che fa parte del Sistema sanitario Regionale. Tra i suoi dipartimenti vi è quello delle Tecnologie Sanitarie che è preposto alla gestione del patrimonio di tecnologie sanitarie del SSR al fine di garantirne un uso sicuro, appropriato ed economico (attività di ingegneria clinica). La maggior parte degli ingegneri clinici che lavorano per le Aziende sanitarie e Ospedaliere Universitarie della Regione Toscana è dipendente di Estar.
Su quali temi e ambiti siete particolarmente impegnati?
ELEONORA MOROSI, MASSIMILIANO MONTI – Siamo impegnati nel rinforzare la visibilità dell’Associazione per coinvolgere nuovi e giovani colleghi e abbiamo in programma degli eventi di formazione in collaborazione con i vari Ordini degli Ingegneri.
Ci potete descrivere il livello di dialogo, relazione e collaborazione che esiste nella vostra regione tra AIIC ed i livelli della sanità regionale? Partecipate a tavoli di lavoro o di progettualità?
ELEONORA MOROSI, MASSIMILIANO MONTI – Attualmente non ci sono collaborazioni formalizzate tra AIIC e i livelli della sanità regionale. I dipendenti di Estar partecipano attivamente a diversi gruppi di lavoro di interesse regionale quali programmazione regionale delle gare di apparecchiature medicali e fabbisogno regionale di apparecchiature medicali sui fondi del PNRR.
Esistono buoni rapporti multidisciplinari e se state collaborando a progetti o iniziative insieme ad altre società scientifiche e professionali?
ELEONORA MOROSI, MASSIMILIANO MONTI – Riteniamo che i rapporti multidisciplinari siano fondamentali per la nostra professione. Esistono ottimi rapporti con i diversi professionisti sia amministrativi, tecnici e clinici del Sistema Sanitario Regionale e ci collaboriamo quotidianamente.
Ci sono iniziative, eventi, ricerche e collaborazioni che state avviando o avete già avviato nel vostro territorio?
ELEONORA MOROSI, MASSIMILIANO MONTI – Stiamo organizzando degli eventi di formazione in collaborazione con gli ordini degli ingegneri con accreditamento dei crediti formativi (CFP). Il nostro auspicio è di farlo in presenza in modo che possa diventare anche un’occasione di incontro.
Per concludere, quali ritenete siano le più specifiche richieste in ambito formativo dei giovani ingegneri clinici nella vostra regione?
ELEONORA MOROSI, MASSIMILIANO MONTI – Le richieste e le nostre risposte dovrebbero essere indirizzate su almeno tre ambiti. Il primo ambito è sulla conoscenza delle diverse tecnologie a livello funzionale e tecnico. Sono conoscenze di “base” che è necessario aggiornare. Il secondo ambito è sulle modalità di acquisizione delle tecnologie in ambito pubblico: il processo di acquisizione sta diventando sempre più complesso e come professionisti dobbiamo diventarne protagonisti rinforzando tutte le competenze trasversali necessarie (come quelle giuridiche ed amministrative). Infine è importante porre attenzione sulla gestione e sulla manutenzione delle apparecchiature, in un mondo in continua evoluzione per quanto riguarda le tipologie di apparecchiature. Sicuramente noi referenti regionali abbiamo come obiettivo quello di stimolare l’interesse dei giovani ingegneri biomedici, anche attraverso i canali universitari e i corsi di formazione professionalizzanti.