Nei giorni scorsi si è tenuto a Cagliari il secondo Convegno Regionale AIIC Sardegna, evento che aveva per titolo L’INNOVAZIONE DELLE TECNOLOGIE MEDICALI PRESENTI NEL BLOCCO OPERATORIO E LE SFIDE CONNESSE ALLA DIGITALIZZAZIONE. Il simposio, suddiviso in quattro sessioni che hanno coperto l’intera giornata del 6 novembre, ha registrato un’affluenza che è andata oltre le aspettative, con oltre 300 partecipanti e con la presenza di Alberto Lanzani, componente del Direttivo AIIC. L’obiettivo del responsabile scientifico, Marco Spissu, e del Comitato promotore (composto da Davide Angius, Viviana Ersilia Teresa Artizzu, Martina Balloccu, Francesca Farris, Giuseppina Littarru, Alessio Loberto, Carla Meloni, Christian Mura, Ester Mura, Bruno Pinna e Silvia Taccori) era quello di realizzare, tra i diversi stakeholders che si occupano di sanità, “una giornata di incontro ed aggiornamento sull’innovazione degli asset biomedicali presenti nel blocco operatorio e negli ambienti ad esso collegati, per avviare riflessioni rivolte a consentire un utilizzo ottimale delle dotazioni tecnologiche presenti nelle strutture esistenti e condividere gli elementi chiave per ripensare alla reingegnerizzazione di questi ambienti nel prossimo futuro”. Abbiamo domandato a Barbara Podda, referente AIIC Sardegna, un commento complessivo alla giornata. Ecco le sue risposte:
Ingegnere: quali erano gli obiettivi del workshop promosso da AIIC-Sardegna?
Barbara Podda –L’obiettivo del Convegno era quello di coinvolgere i diversi stakeholders operanti nell’ambito delle tecnologie in sanità in un evento promosso per approfondire gli aspetti connessi all’innovazione degli strumenti biomedicali impiegati nel contesto del blocco operatorio e negli ambienti ad esso collegati. Il Comitato scientifico del convegno, composto da 12 soci della regione, ha voluto approfondire i temi connessi alle possibilità offerte dall’intelligenza artificiale, oltre alle restanti sfide complessive connesse alla digitalizzazione. Nel pomeriggio si è poi tenuto un ricco approfondimento tecnico su recenti realizzazioni di sale operatorie ibride e integrate nell’ambito del territorio nazionale con un particolare focus anche sui processi critici che si svolgono in questi ambienti.
E’ possibile affermare che sono “obiettivi raggiunti”?
Barbara Podda – Considerato che si sono registrate circa 300 presenze rispetto alle 200 preventivate direi proprio di si.
Come hanno risposto le istituzioni regionali alla vostra riflessione?
Barbara Podda – Devo sottolineare che le istituzioni hanno risposto con entusiasmo. Per quanto attiene il mondo accademico, l’ Università di Cagliari è stata presente per l’intera giornata con il coordinatore del corso di laurea in ingegneria Biomedica Prof. Danilo Pani, che ha accompagnato una delegazione di 10 studenti selezionati per la giornata formativa. Anche la Regione Sardegna ha patrocinato l’evento e il vicepresidente del consiglio della Regione Sardegna, onorevole Giuseppe Frau, medico e componente della commissione sanità, ha portato i suoi saluti al termine della mattinata e si è trattenuto per conoscere tutti gli ingegneri clinici presenti al convegno. Anche le Aziende Sanitarie della regione, pubbliche e private, hanno partecipato con entusiasmo ai lavori. In particolare, il direttore generale dell’Azienda Regionale della Salute, Giuseppe Pintor, ha portato i suoi saluti iniziali sottolineando il ruolo chiave che svolge la sua azienda per perseguire l’obiettivo di incrementare l’innovazione tecnologica nelle strutture del Sistema Sanitario Regionale.
Ci può sintetizzare gli interventi più rilevanti?
Barbara Podda – Sicuramente ha destato grande interesse la splendida lectio magistralis iniziale sull’impatto dell’intelligenza artificiale in sanità tenuta dal professor Luca Saba che ha coinvolto e conquistato la platea per circa 30 minuti. Inoltre è stato molto interessante ascoltare professionisti provenienti da altre regioni che hanno illustrato alcuni modernissimi progetti sia di riqualificazione di blocchi operatori esistenti che di realizzazione di nuovi ospedali.
Avete la prospettiva di proseguire con altri eventi regionali di questo tipo?
Barbara Podda – Credo proprio di si. Sono felice di aver già percepito nelle voci di diversi soci alcune idee convergenti. Dopo che Giorgio Maida ha organizzato il primo convegno a Sassari nel 2023 e Marco Spissu questa seconda giornata a Cagliari, credo proprio che si cambierà meta… Mi piace l’idea di toccare diverse tappe della nostra bellissima isola e vedere tanti soci che si vogliono proporre per portare avanti iniziative che oltre che arricchire professionalmente, aumentano lo spirito di squadra e riempiono di soddisfazione.
Nella foto (photo credits: Valerio Spano): speaker e comitato scientifico dell’evento, tra cui il responsabile scientifico, Marco Spissu, e la coordinatrice regionale AIIC Barbara Podda