Con una lettera firmata dal Vicepresidente Carmelo Minniti e dai referenti regionali Aldo Mauro e Cristian Veraldi, AIIC ha scritto ai vertici della Regione Calabria “in merito ai Fabbisogni di personale e ai Piani di Assunzione”. Nella missiva i rappresentanti AIIC chiedono “alle Istituzioni preposte e alla governance del Sistema Sanitario calabrese di dare finalmente seguito a un processo di inserimento e coinvolgimento della figura dell’Ingegnere Clinico all’interno del proprio asset sanitario, mettendosi al pari di altre importanti regioni italiane”. Abbiamo domandato a Carmelo Minniti di commentare e indicare gli obiettivi della lettera:
Vicepresidente Minniti: perché avete voluto indirizzare questa lettera ai vertici della Sanità regionale?
Carmelo Minniti: In Calabria sono in fase di discussione le scelte relative a due appuntamenti fondamentali per il futuro della Sanità regionale: il piano dei fabbisogni del personale e le linee guida per la redazione dei nuovi atti aziendali. Riteniamo che in entrambi i casi sia necessaria da parte dei decisori la giusta attenzione affinché la presenza delle Strutture di Ingegneria Clinica e degli Ingegneri Clinici diventino finalmente un paradigma strutturale all’interno delle aziende sanitarie e ospedaliere.
Allo stato attuale esiste un dialogo tra AIIC e la Regione?
Carmelo Minniti: Diciamo onestamente che, fatte salve le collaborazioni su temi specifici che non sono mai mancate, sugli aspetti strategici legati alla nostra professione, dopo lo straordinario evento realizzato a Catanzaro nel 2019 in occasione del XIX Convegno Nazionale AIIC, che era stata occasione proficua di confronto, anche a causa della pandemia prima e degli impegni stringenti legati al PNRR dopo, l’interlocuzione si è un po’ arenata.
Questa lettera si inserisce in un contesto e in un periodo favorevole?
Carmelo Minniti: Oggi la Sanità regionale è guidata dal Commissario ad acta per il piano di rientro che coincide con il governatore e la Direzione del Dipartimento regionale “Tutela della Salute e dei servizi sanitari e socio-sanitari” è proprio un ingegnere, e abbiamo avuto modo di constatare quanto entrambi quotidianamente si confrontino non solo con i Commissari delle Aziende del SSR calabrese, ma anche con i tecnici impegnati sui tanti fronti aperti che vanno dagli interventi del D.L. 34, ai finanziamenti relativi all’edilizia sanitaria ex art. 20, dagli investimenti previsti nell’ambito del PNRR a quelli sull’ammodernamento tecnologico inseriti del Decreto Calabria, per per cui crediamo che siano perfettamente coscienti del ruolo fondamentale che la figura dell’Ingegnere Clinico svolge o potrebbe svolgere affinché tutti questi programmi possano trovare il loro giusto compimento perseguendo i criteri di efficacia, efficienza, economicità e non ultimi di tempestività, per riconsegnare una Sanità regionale moderna, sicura e sostenibile che i cittadini calabresi attendono da troppo tempo. Per questi motivi crediamo che possa essere il momento giusto per riaprire e approfondire il dialogo.
Quali obiettivi sperate di raggiungere?
Carmelo Minniti: La presenza degli Ingegneri Clinici, per i motivi detti in precedenza, in una regione impegnata a cambiare il volto della propria Sanità non può essere sporadica, decontestualizzata o peggio ancora inesistente. Siamo certi che il confronto su questi temi potrebbe portare in tempi brevi a individuare gli strumenti adatti affinché i tanti professionisti, calabresi e non, che ne hanno le competenze possano diventare parte integrante di questo ingranaggio che oggi più che mai non può permettersi defaillance.
Lettera Fabbisogni e Piani di Assunzione SSR