Giornate intense per AIIC sul piano delle collaborazioni internazionali. In questi giorni infatti sia il presidente Umberto Nocco, che Maurizio Rizzetto, rappresentante dell’Associazione nell’ambito della comunità italiana HIMMS sono tra i protagonisti di eventi concentrati sui temi dell’innovazione nelle tecnologie sanitarie.
Il presidente è intervenuto all’interno del workshop “Practices, Impact and Promises of Biomedical Engineering for advancing the EU’s Health Priorities”, promosso online dalla European Alliance for Biomedical Engineering and Science (EAMBES) presieduta da Leonardo Pecchia (Professor of Biomedical Engineering, Director of the Applied Biomedical Signal Processing and Intelligent eHealth Lab, Warwick University).
Nella tavola rotonda sul “ruolo dell’ingegneria biomedica in supporto dell’agenda europea di politiche per la salute”, “The role of biomedical engineering to support the EU’s health policy agenda and patients in Europe: what successes, needs and prospects?”, Umberto Nocco riferendosi alle sfide professionali del periodo pandemico, ha affermato: “Sono stati anni duri e impegnativi per l’ingegneria clinica italiana ed internazionale. La nostra priorità è stata fornire dispositivi e farli funzionare. Una delle cose che ci aspettiamo oggi, osservando il presente e l’immediato futuro, è che registreremo la sempre maggior presenza di dispositivi sanitari attivi al di fuori dell’ospedale, visto che grazie alle tecnologie stiamo cercando di tenere i pazienti sempre più al loro domicilio. Abbiamo quindi bisogno di allestire e governare dispositivi che possano essere facilmente maneggiati dal paziente e utilizzati anche in ospedale”. La “rivoluzione” così descritta creerà le condizioni per una medicina sempre più di prossimità, svincolando tante prestazioni dal setting ospedaliero, come anche sottolineato in molti passaggi della Misura 6 del PNRR.
Ma come si riuscirà a sviluppare e governare questa “tecnologia domiciliare”? Solo con una reale collaborazione multidisciplinare, ha concluso Nocco: “Abbiamo bisogno di lavorare insieme di più con i manager sanitari e con i designer per comprendere meglio come rispondere ai nuovi bisogni. Un ottimo lavoro è stato fatto in questo senso da EAMBES e dalle altre associazioni professionali europee, con cui in questi ultimi due anni abbiamo condiviso le informazioni in modo costante. Oggi credo sia condiviso da tutti che abbiamo la necessità di lavorare insieme non solo nell’Unione europea, ma anche sul piano internazionale, nella consapevolezza che ingegneri biomedici e clinici sono due facce della stessa medaglia professionale”.
Questo nello scenario europeo EAMBES. Oggi invece Maurizio Rizzetto interviene nel workshop HIMMS “Le sfide attuali per la sanità digitale: misurare e indirizzare evoluzioni di processo e soluzioni digitali garantendo sicurezza e compliance normativa” (Aula Magna Carassa Dadda, Politecnico di Milano). Il suo intervento è previsto all’interno della tavola rotonda “Misurare e indirizzare evoluzioni di processo e soluzioni digitali garantendo sicurezza e compliance normativa”.