COMUNICATO STAMPA
ASSOCIAZIONE ITALIANA INGEGNERI CLINICI-AIIC
ROMA, 2 MARZO 2021 – Nella pandemia da Coronavirus gli ingegneri clinici (dalla prima fase ad oggi) hanno assicurato l’allestimento e la gestione competente di terapie intensive e apparecchiature tecnologiche salvavita. Eppure proprio questi professionisti sono ad oggi non sono inclusi in modo uniforme e completo nei piani vaccinali per il COVID-19 a motivo di differenze presenti nel loro inquadramento contrattuale.
Per questo l’Associazione Italiana Ingegneri Clinici-AIIC ha scritto una lettera urgente al ministro della Salute, Roberto Speranza, nella quale si richiede “che la categoria degli Ingegneri Clinici sia considerata tra quelle complessivamente prioritarie per la somministrazione del vaccino Covid-19, tenendo conto dell’alto rischio direttamente connesso all’attività lavorativa”.
Nella lettera inviata al Ministro il presidente AIIC, Umberto Nocco, sottolinea che l’Ingegnere Clinico – professionista operante quotidianamente all’interno delle strutture sanitarie del Paese svolgendo un ruolo cruciale nel governo delle tecnologie sanitarie, dei dispositivi medici, dei processi e dell’innovazione in ambito sanitario come ha dimostrato la storia dell’anno trascorso – deve essere equiparato al Personale Sanitario soprattutto in riferimento alle misure da adottare in suo favore per la mitigazione dei rischi professionali correlati alla pandemia in corso.
“Si fa presente – scrive Nocco nella lettera al Ministro – che ad oggi non tutti i nostri associati, pur essendo quotidianamente impegnati nel supporto operativo al personale medico per la gestione delle tecnologie utilizzate nel trattamento dei pazienti e non usufruendo dello smart working, hanno avuto accesso alla vaccinazione. Tale discrepanza dovuta esclusivamente alla tipologia di inquadramento contrattuale, dunque ad un dato puramente formale e non sostanziale, evidenzia una non completa comprensione dei rischi connessi all’attività lavorativa degli Ingegneri che operano quotidianamente nelle strutture sanitarie e la mancata attuazione delle possibili azioni preventive annesse”.
AIIC richiede quindi al Ministero della Salute di ricevere attenzione omogenea verso tutta la categoria professionale, affinché gli ingegneri clinici possano svolgere il loro compito di gestione delle tecnologie medicali in tutta sicurezza. L’attenzione alla salute ed alla sicurezza personale degli operatori – è il messaggio degli ingegneri clinici – deve essere il primo valore assicurato a chi continua a lavorare in prima linea anche in questo momento, proprio nel periodo in cui il vaccino si presenta come l’unico baluardo nei confronti delle varianti del virus SARS.CoV2.
Ufficio Stampa e Comunicazione AIIC
Walter Gatti
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