Si è tenuto a Roma dal 8 al 10 novembre presso il Palazzo dei Congressi la Convention FIASO 2023 celebrativa dei 25 anni dalla nascita della Federazione, con un evento dal titolo “Cambiamo rotta per il futuro della sanità pubblica”. Nel solco della tradizione che ha sancito nel tempo una rapporto di proficua collaborazione tra FIASO ed AIIC anche in questa occasione gli ingegneri clinici hanno fornito un contributo alle sessioni che avevano al centro del dibattito le Grandi Attrezzature ed il ruolo del Middle Management. SU questo secondo tema – la Tavola rotonda sul punto di vista del Middle Management riflessione sul futuro delle professioni – Emilio Chiarolla, per conto dell’Associazione Italiana Ingegneri clinici, ha rimarcato la necessità di costruire “un percorso di carriera che dia una gratificazione commisurata a impegno e responsabilità e che possa eventualmente proiettarlo anche verso il top management. Oggi infatti gli IC rischiano di essere imprigionati all’interno del contratto di assunzione come collaboratore tecnico, motivo per cui stiamo registrando i primi casi di abbandono dal pubblico verso chi offre percorsi di carriera più strutturati e definiti e con remunerazioni più appaganti. Questa criticità si sta verificando proprio nel periodo in cui i progetti del PNRR hanno richiedono necessità di competenze tecniche ed energie per essere realizzati”. L’intervento di Chiarolla aveva un background ben chiaro: è vero infatti che le azioni di contrasto alla pandemia hanno consentito di rinforzare gli ospedali con l’assunzione di giovani ingegneri clinici, “ma questi numeri sono ben lontani dal soddisfare il pieno fabbisogno”, ha concluso l’esponente AIIC, “aggravato peraltro, anche della riforma territoriale del DM 77 in cui telemedicina e governance delle tecnologie anche a domicilio del paziente generano nuova domanda”. L’intervento di Emilio Chiarolla è stato poi ripreso e condiviso anche dagli altri partecipanti convinti della necessità di un cambiamento di rotta e concordi sulla necessità di trovare insieme a FIASO le soluzioni che consentano di rendere più forte ed attrattivo il SSN.
Nel corso della Sessione DISPOSITIVI MEDICI E GRANDI ATTREZZATURE, dopo l’introduzione di Chiara Serpieri (Coordinatrice FIASO Piemonte), sono intervenuti Achille Iachino (Direttore Generale, Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico, Ministero della Salute), ed alcuni esponenti delle Direzioni Generali di alcuni grandi ospedali, dei rappresentanti del mondo dell’industria, e del Vicepresidente AIIC Carmelo Minniti, delegato dal Presidente Nocco. Nel suo intervento Minniti ha sottolineato come la tecnologia tutta (non solo le grandi attrezzature) sia ormai condizione necessaria per l’erogazione della cura: “sono infatti ormai pochissimi gli atti medici nei quali non sia presente una tecnologia a supporto del clinico”, ha dichiarato Minniti, “come ha evidenziato una recente analisi condotta da AIIC dalla quale si è potuto accertare che più del 95% delle prestazioni presenti nel tariffario richiede l’utilizzo di una tecnologia. Inoltre con la diffusione capillare della Telemedicina si sta ormai realizzando una rete di tecnologie a domicilio del paziente ove l’utilizzo delle stesse avverrà senza la presenza del personale sanitario”.
Si è quindi posto l’accento sul fatto che non siano solo le grandi attrezzature ad indicare la qualificazione della complessità delle strutture ospedaliere nonostante siano queste quelle più presenti nell’immaginario collettivo. A confermarlo alcuni numeri snocciolati nel corso dell’intervento dal Vicepresidente AIIC: in un ospedale “di medie dimensioni” le grandi apparecchiature rappresentano circa il 5% del parco macchine in termini numerici, ed il 25% del valore di rinnovo, per cui, concentrarsi solo sulle grandi apparecchiature significherebbe dimenticare il 95% del parco installato. A questo proposito l’occasione del rinnovo massiccio di queste tecnologie grazie ai finanziamenti del PNRR sta evidenziando da un lato la necessità di intervenire in maniera più o meno importante sulle strutture e dall’altra pone già oggi il problema di come su un parco tecnologico così diffusamente rinnovato ci sia sin da subito la necessità di realizzare una gestione efficiente e sostenibile nonché una programmazione dei futuri investimenti coerente, che ne consenta il progressivo aggiornamento una volta trascorso il periodo di vita utile delle apparecchiature.
In conclusione si è ribadito come la sfida sull’utilizzo integrato delle tecnologie abbia ancora molti aspetti sui quali occorre ancora riflettere e discutere, partendo da alcune informazioni essenziali. Aspetti che Carmelo Minniti ha così sintetizzato terminando il suo intervento: “Occorre concentrarci tutti insieme sulla domanda di salute e di prestazioni correlate per poter definire correttamente la programmazione; la conoscenza dei dati storici circa l’attività già eseguita in termini numerici e di costi ed infine la disponibilità di risorse. I ‘possessori’ di queste informazioni sono quasi sempre da cercare nel middle management aziendale, ed in questo senso il lavoro fatto da FIASO in termini di riconoscimento, miglioramento ed avanzamento culturale non solo è utile ma addirittura indispensabile, rimanendo ancora attuale la necessità di sviluppare la capacità di saperle (e di poterle) rappresentare al top management in una forma utile a prendere decisioni, e come in tanti – se non tutti – gli ambiti della sanità, anche in questo, l’approccio multidisciplinare è vincente”.