UN VOLUME DI ASSD CHE AIUTA A RIPENSARE IL SSN DOPO LA PANDEMIA. TRA GLI INTERVENTI AUTOREVOLI ANCHE QUELLO DI LORENZO LEOGRANDE
È stato pubblicato da ASSD il volume “LIBRO BIANCO La Sanità italiana dopo l’emergenza Coronavirus – La proposta dell’Associazione Scientifica Sanità Digitale ASSD”, libro curato dal presidente dell’Associazione Gregorio Cosentino che porta come sottotitolo: “La sanità che vorremmo dopo l’emergenza del Coronavirus. Con la pandemia come realtà da cui ripartire per la costruzione di un nuovo e aggiornato sistema sociosanitario”.
Il volume in 380 pagine raccoglie interventi sul complesso, ma stimolante rapporto tra sanità digitale e SSN grazie ad una serie di contributi di personaggi di qualità e riferimento per il dibattito sanitario nazionale come Nino Cartabellotta (GIMBE), Federico Spandonaro (Uni. Tor Vergata e CREA), Sergio Pillon (esperto Commissione Tecnica Paritetica per lo sviluppo della Telemedicina Nazionale) e Michele Casciello (Direttore generale Ministero Salute). La prospettiva del libro è chiara ed è pronunciata fin dalle pagine dell’introduzione: “L’Associazione Scientifica Sanità Digitale ASSD, mettendo insieme le migliori competenze, non solo tecnologiche, presenti nelle professioni sanitarie, tra i tecnici sanitari, gli economisti, psicologi e sociologi, ricercatori, imprenditori, vuole con questo libro bianco sviluppare una sua competente e integrata proposta per individuare e far condividere un profondo cambiamento della Sanità italiana dopo la terribile emergenza del Coronavirus, con la Sanità Digitale che – come ripetutamente evidenziato nei libri e negli opuscoli sviluppati da ASSD – rappresenta non una semplice sostituzione del sistema cartaceo analogico con un sistema digitale, ma è una grande opportunità per migliorare i processi sanitari e quindi rendere l’intero sistema sanitario più efficace ed efficiente”.
Sanità digitale, intelligenza artificiale, reti e geolocalizzazioni, sicurezza e gestione delle operations, big data e dispositivi wereable, pazienti e professionisti, telemedicina e formazione alle tecnologie avanzate: ecco gli scenari su cui Cosentino e ASSD portano la riflessione, consapevoli che “la pandemia, nella sua tragicità, ha favorito anche cambiamenti positivi nella Sanità. All’improvviso sono state superate resistente culturali, modalità lavorative consolidate, lunghezze burocratiche e vincoli eccessivi del Codice degli Appalti. Si è finalmente compreso in pieno il valore della Sanità Digitale, intesa come l’applicazione all’area medica e a quella della assistenza socio/sanitaria dell’Information and Communication Technology ICT”.
All’interno del libro, ampio spazio ha anche un intervento del presidente AIIC, Lorenzo Leogrande, indicizzato con il titolo “L’ingegneria clinica per una Sanità di valore”. Leogrande, partendo dalla premessa che “il rapporto tra Sanità, tecnologie, accessibilità ed autentico valore dei servizi è da tempo al centro del lavoro e della riflessione dell’Associazione”, e cercando di rispondere al quesito “Come esce il SSN dal periodo COVID-19?”, offre alcune risposte strategiche e di visione professionale. “Le domande che crediamo siano imperative”, scrive Leogrande, “sono queste: come ripensare il rapporto tra governo centrale e governi regionali? Quale deve essere il reale rapporto tra Sanità ospedaliera e Sanità territoriale? Quale management serve per il passaggio alla Sanità del futuro e quali sono le sue competenze? Quale è il reale ruolo delle tecnologie per la salute nel futuro dei servizi? Come bilanciare la ricerca di innovazione tecnologica con la sua effettiva implementazione al reale servizio dei cittadini? Crediamo che – nel rispetto della 833/1978, e dell’impostazione legislativa successiva, che ha affidato alle regioni le responsabilità specifiche di programmazione e gestione dei servizi sui territori – sia opportuno un ripensamento complessivo che assicuri una omogeneità nella visione futura del SSN, visto che i nuovi bisogni di salute, le necessità di sostenibilità e la richiesta di nuovo equilibrio tra servizi ospedalieri ed assistenza territoriale interrogano tutto il Paese. Il ripensamento deve ristrutturare radicalmente alcuni elementi: il governo della Sanità non può essere (come nel recente passato) così frammentato; l’approccio al parco tecnologico messo a disposizione della salute non può essere così disomogeneo; i rapporti tra i professionisti che operano nell’organizzazione delle cure non possono essere governati a silos. Ma – ripeto – vogliamo parlare di valore. Qualcuno dice che ogni volta che si parla di Sanità si parla per forza di valore”.
Nei paragrafi del suo intervento il presidente AIIC tocca vari punti: reali bisogni di salute e reali risposte agli stessi; investimenti in tech-healthcare; ripensamento degli ospedali nell’ottica dell’ “ospedale elastico-ospedale intelligente”; sanità elettronica interconnessa; rinnovamento del management; posizionamento autorevole delle competenze precise e definite; rilancio della produzione nazionale di tecnologie per la salute; ripensamento del procurement.
In tutto questo, conclude Lorenzo Leogrande, quale deve essere il ruolo dell’ingegnere clinico? “Gli sviluppi nell’area della Robotica, nella Telemedicina, nell’Intelligenza Artificiale, dell’IoT (solo per citare alcuni esempi) aumentano la complessità dei sistemi (spesso sistemi di sistemi) e le competenze per la loro gestione. L’attenzione torna quindi forte sul tema delle competenze. Ma se vogliamo che innovazione e Sanità Digitale non siano solamente un filone di pensiero, l’ennesimo incompiuto, ma un miglioramento concreto nei servizi resi a tutti i cittadini, bisogna intervenire subito sulle competenze”. Diventa così fondamentale il “coinvolgimento della figura dell’ingegnere clinico che dispone della necessaria cultura professionale per affrontare le nuove sfide della salute, ma è altrettanto vero che come ingegneri clinici abbiamo il dovere di integrare le nostre competenze con nuove conoscenze/capacità e che questo processo deve essere continuo. In sostanza non si tratta più di occuparsi solo di manutenzione e gestione del ciclo di vita della tecnologia sanitaria bensì di farsi carico dei nuovi ambiti quali ad esempio: interoperabilità dei sistemi, stampa 3d, sistemi di realtà virtuale, Data Analytics, Big Data, Cybersecurity, sistemi di trasmissione dati, sicurezza informatica”.