Un ampio ed approfondito servizio sul vissuto professionale e personale degli Ingegneri Clinici nella fase di pandemia è quello realizzato da EHEALTH Online, con quattro interviste a Umberto Nocco, Gianluca Bandini, Emilio Chiarolla e Liliana De Vivo ed una introduzione del presidente Lorenzo Leogrande. Quest’ultimo ha così introdotto il servizio complessivo: “Alcune delle nostre esperienze sono qui raccontate, senza nascondimenti e senza zone d’ombra. Ma ci chiediamo soprattutto: cosa accade d’ora in poi al nostro Servizio Sanitario Nazionale? Il futuro dal nostro punto di vista ci chiede in primis proprio questo: un riconoscimento chiaro e definitivo della nostra professione come centrale in tutto il sistema di governo delle tecnologie per la salute; una definita e continua collaborazione multidisciplinare tra i “professionisti-chiave”, sia di fronte alla quotidianità che di fronte all’emergenza. Ma questo deve avvenire in un contesto che NON può essere frammentato come nei mesi scorsi. L’evidente debolezza di una chiara ‘regia centrale’ ha pesato su tutto il SSN e in particolare sulle tematiche che hanno riguardato le tecnologie healthcare, facendo risaltare una mancata sensibilità su tematiche per noi molto delicate: dalla banale esplicitazione dei requisiti delle diverse apparecchiature acquisite, a problemi più tangibili come la necessità o la possibilità di utilizzare in emergenza e quindi in deroga, apparecchiature che non avevano la marchiatura CE. Da ultimo: proprio nella pandemia le scelte di acquisto centralizzate da un lato sono state sacrosante, dall’altro però hanno manifestato una tremenda debolezza congenita. Vogliamo pertanto ricordare che nell’immediato futuro le catene di comando (non solo in situazioni emergenziali) dovrebbero infatti essere accorciate e non allungate per essere efficienti, intelligenti e realmente autorevoli”.
Fonte: EHEALTH