L’Accordo siglato in Conferenza Stato Regioni apre una nuova era. Si apre un nuovo ambito di gestione competente?
Nei giorni scorsi è stato sancito presso la Conferenza Stato Regioni l’Accordo (ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281), sul documento recante “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni in telemedicina”. In pratica con questo passaggio l’ampio mondo della “telemedicina” entra a far parte integrante del Servizio sanitario nazionale. In questo modo le prestazioni di telemedicina divengono formalmente prestazioni sanitarie: adesso sarà compito delle singole regioni l’attuazione dell’accordo stesso.
Ma per telemedicina cosa si intende oggi e quali prestazioni sono inserite nell’Accordo? Eccole: teleconsulto medico, televisita, teleassistenza domiciliare, telerefertazione, teleriabilitazione, teleradiologia, solo per citare le più note. Nel particolare le prestazioni si differenziano in quanto prestazioni che possono essere ASSIMILATE a servizi sanitari in presenza, oppure che SUPPORTANO, che INTEGRANO o che li SOSTITUISCONO completamente.
Queste prestazioni nel loro complesso saranno tariffate e rendicontate (ed anche sottoposte a ticket). L’Accordo definisce gli ambiti, le competenze e le responsabilità coinvolte nelle varie azioni, precisando anche quali prestazioni sono erogabili e quali no, tenendo conto anche dei profili di sicurezza, adesione e consenso dei pazienti e dei loro caregiver ai singoli servizi erogabili a distanza. Nell’Accordo si specifica ovviamente che dovranno essere disponibili per il personale sanitario gli strumenti di telecomunicazione con i pazienti, e viene previsto un centro di coordinamento tecnico per gestire le varie attività regionali. Il tutto delinea una nuova era per il SSN italiano. Per quanto riguarda gli ingegneri clinici si sottolinea che tutto il Capitolo dedicato agli ELEMENTI STANDARD E NECESSARI identifica gli elementi di servizio e le competenze richieste agli erogatori delle prestazioni di telemedicina: sono ambiti in cui è urgente una riflessione professionale.