Si è tenuto nei giorni scorsi a Roma, il meeting “Grandi Ospedali”, un summit promosso da Koncept (la stessa organizzazione che da anni promuove il Cracking Cancer Forum, evento a cui ha partecipato il presidente AIIC Umberto Nocco) e che mette in dialogo le esperienze organizzative e sanitarie dei maggiori centri di cura italiani in collaborazione con FIASO. L’evento 2023 era promosso in due sedi romane, il Policlinico Fondazione Tor Vergata e l’AOU S.Andrea.
Anche AIIC era presente all’evento: al laboratorio “Open Innovation e collaborazione con i partner industriali” l’Associazione ha partecipato con due sui delegati, uno dell’area privata e uno dell’area pubblica: Stefano Stupiggia (MED Health Technologies) e Salvatore Russo (AORN Cardarelli Napoli). L’argomento sui cui i nostri rappresentanti nel workshop hanno richiamato l’attenzione era molto specifico e operativo: “A volte capita che l’innovazione, una volta che è stata realizzata, non si integri con il resto del sistema. Può accadere infatti che il processo venga frenato o addirittura bloccato da qualche anello di natura tecnica o culturale, che a volte nemmeno era stato pensato in fase di progettazione”.
E dunque, come si affronta questa criticità? E’ necessario – hanno detto Stupiggia e Russo – promuovere una figura a servizio dell’innovazione specificamente esperta nell’inter-connessione di nuovi processi, soluzioni, tecnologie ed infrastrutture, che conosca i confini dell’attività di ciascun attore e si faccia garante del funzionamento dell’intera catena. Di fatto un pezzo di questa responsabilità da sempre rientra pienamente nel ruolo dell’Ingegnere Clinico, massimo esperto su cosa comporti l’inserimento di apparecchiature medicali innovative come impatto sugli impianti, sui fabbisogni, sui processi operativi, sui flussi gestionali, sul personale utilizzatore”.