Leogrande e Cicchetti illustrano obiettivi e prospettive del percorso formativo messo a punto da ALTEMS
“Da più parti (e non solo in riferimento alla pandemia da SARS.CoV2 ed ai suoi effetti sulle organizzazioni e sui modelli assistenziali) si invoca una “rifondazione del SSN”: centralità dei bisogni di salute espressi dai cittadini, nuove strategie da individuare per una effettiva continuità assistenziale, rapporto ospedale-territorio da sostenere con scelte concrete, individuazione delle competenze effettive per una governance reale, implementazione effettiva delle reali innovazioni tecnologiche, nuove relazioni tra aziende e organizzazioni. Insomma: come cureremo tra 5 anni? Come sarà organizzato e impostato l’accesso ai servizi sanitari? Su queste riflessioni si basa la possibilità stessa di un rinnovamento reale del SSN, che ovviamente non può prescindere dalle competenze reali: servono figure aggiornate e preparate, anche nell’ambito di quelle professionalità che possono essere il vero punto di collegamento tra il sistema produttivo e il sistema sanitario. In questo senso la vera prospettiva è quella della sanità Value Based: uscire dalla concezione di “costo della salute” per entrare nell’ambito multidisciplinare e multisettoriale del valore dei sistemi e dei servizi”: con queste parole si apre l’articolo pubblicato da Quotidiano Sanità a firma di Lorenzo Leogrande (past president AIIC) e Americo Cicchetti (Direttore Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica-ALTEMS). Il Master – che ha preso le mosse da un processo di “ascolto” con interlocutori dell’SSN e dell’industria – disegna un percorso formativo utile a sviluppare un nuovo e più contemporaneo profilo di un ruolo, quello dell’executive account manager, che è chiamato oggi a gettare un “ponte” tra soggetti realmente innovatori e manager dell’SSN.
Per svolgere il ruolo di executive account manager, sottolineano gli autori, è fondamentale “la conoscenza del sistema complessivo, della sua organizzazione e delle sue criticità, dei suoi processi decisionali e del ruolo che l’innovazione tecnologica può avere nello sviluppo di nuove risposte sanitarie. Il professionista che vuole interpretare questo ruolo conosce alla perfezione tutte le tappe del processo organizzativo e di implementazione di servizi in sanità, e sa che le tecnologie si inseriscono in un contesto ampio, complesso e delicato, contribuendo ad offrire soluzioni che hanno come obiettivo quello di rispondere alla domanda di salute dei cittadini e di tutto un Paese”.
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