Cari colleghi,
abbiamo lasciato trascorrere alcune settimane dalla conclusione del nostro 24° Convegno per poter identificare con tranquillità i punti di forza del lavoro svolto insieme. Un lavoro che non coincide con un solo “grado di soddisfazione” e di emozione (che pure hanno raggiunto l’apice nei momenti vissuti con Bebe Vio ed Emanuele Lambertini, oppure nelle oltre duecento persone ancora presenti nella “piazza AIIC”, l’Innovation Theater, al momento dell’annuncio del Convegno 2025), ma che riguarda più aspetti di quello che tutti insieme abbiamo costruito e vissuto.
Desidero dunque oggi condividere con voi alcune riflessioni su quanto abbiamo vissuto a Roma.
1 – La qualità delle comunicazioni: interventi, relatori (interni ed esterni ad AIIC) e discussant hanno tutti dato un contributo importante, trasformando sempre di più il nostro Convegno nel luogo di riferimento per chi si occupa di tecnologie healthcare. Abbiamo raggiunto un posizionamento professionale e scientifico importante che non dobbiamo perdere.
2 – Il numero dei partecipanti: dieci anni fa eravamo meno di mille, oggi (a Roma) c’erano circa tremila persone. Probabilmente abbiamo assistito alla più rilevante crescita in un convegno professionale italiano dedicato alla sanità. Non possiamo che esserne orgogliosi e farne un punto di partenza e non di arrivo e per questo permettemi un ringraziamento particolare a chi questo convegno lo culla, lo coccola e lo costruisce passo passo a vantaggio di tutti.
3 – La presenza delle aziende partner: non possiamo che sottolineare anche in questo caso la “qualità” e la “quantità” dei vendor che hanno scelto di affiancarci nel nostro Convegno. L’essenziale per AIIC è fornire un luogo in cui i professionisti dell’ingegneria clinica possano vedere e toccare con mano le ultime soluzioni disponibili. E questo è avvenuto come non mai. La relazione stabile così raggiunta ci chiede di essere continuamente rivitalizzata.
4 – Premio ed Awards: ogni anno si irrobustisce e si radica la nostra proposta di “selezionare le progettualità” a maggior impatto professionale. E quest’anno abbiamo raggiunto la massima capacità di attrazione da quando (nel 2019) abbiamo lanciato il nostro “contest”. L’obiettivo prossimo è quello di sfondare sempre più il confine dei team, dei centri di ricerca, dei professionisti e delle aziende coinvolte.
5 – Il mandato sul futuro: la domanda che ci poniamo ora è “dove vogliamo andare dopo questa notevole conferma della centralità della nostra professione sullo scenario della sanità italiana?” E’ un quesito su cui invito tutti a lavorare da soli o (meglio) sfruttando o stimolando l’azione dei Referenti Regionali– già spesso molto vivi, dinamici e propositivi – con cui costruire a livello territoriale, regionale o sovraregionale, momenti di incontro, aggregazione e formazione nei quali discutere di argomenti di interesse comune da riportare poi in Direttivo, sfruttando la grande forza aggregativa che oggi è valore riconosciuto ad AIIC.
Vi lascio queste riflessioni affinché siano spunto utile per il lavoro di tutti. Lavoro che può anche declinarsi in nuove progettualità, nuove proposte, nuovi eventi.
Un saluto a tutti accompagnato da un personale arrivederci.
Umberto Nocco
Presidente AIIC